62023Ago
L’integrazione alimentare nella dieta chetogenica

L’integrazione alimentare nella dieta chetogenica

La dieta chetogenica è una strategia nutrizionale che limita l’assunzione di carboidrati a non più di 50 gr/die o non più del 10% dell’apporto calorico giornaliero il che induce l’organismo alla produzione di corpi chetonici come il beta-idrossibutirrato, l’acido acetacetico e l’acetone. La produzione dei corpi chetonici avviene quando la quota di carboidrati viene ridotta in maniera importante a favore soprattutto dei grassi; l’organismo sfrutta i corpi chetonici come fonte energetica.

Alcuni tipi di dieta chetogenica sono ampiamente utilizzati in ambito clinico , mentre altri tipi sono mirati al calo ponderale, al fitness o al body building.

La dieta chetogenica è stata ampiamente proposta e nel 1972,il Dr.Livingston del Johns Hopkins hospital, ha riportato i risultati della dieta in oltre 1000 bambini con epilessia, riportando che il 52% di questi aveva il controllo completo delle crisi ed un 27%un controllo migliorato.

Sebbene la dieta chetogenica sia stata studiata in ambito clinico, non solo neurologico, negli ultimi anni è stata ampliamente utilizzata nei disturbi metabolici e nel calo ponderale per periodi brevi o ciclici.

Nell’ambito delle possibili strategie nutrizionali mirate alla chetosi, vi è il concreto rischio di incorrere in carenze micronutrizionali a causa della sua natura restrittiva, soprattutto in virtù della drastica riduzione di frutta e vegetali normalmente ricchi di micronutrienti, sostanze bioattive ma anche di fibre con conseguenze negative sul transito intestinale. L’assunzione di micronutrienti è fortemente influenzata dall’apporto calorico totale indipendentemente dalla dieta e considerando anche la riduzione dell’apporto di acidi grassi polinsaturi omega 3, può essere utile la supplementazione con un dosaggio variabile dai 250 mg a 1000 mg al giorno.

Inoltre, considerando l’effetto diuretico, è comune, soprattutto nelle prime settimane o nei primi mesi, notare una alterazione dell’equilibrio elettrolitico soprattutto di calcio, sodio, potassio e magnesio oltre a zinco, selenio, cloro, ferro e rame

Oltre al rischio di carenze derivate da minerali, vi è il rischio di carenze di vitamina A, vitamina c, riboflavina, niacina. Le fonti alimentari potrebbero non fornire un apporto sufficiente di tali micronutrienti rendendo necessaria l’assunzione di un prodotto multivitaminico multiminerale.

Nei primi giorni di dieta chetogenica o nelle prime settimane molte persone manifestano sintomi indicati come,”Keto flu” o “ cheto influenza” con manifestazioni variabili; mal di testa , vertigini, scarsa concentrazione, crampi e dolori muscolari, insonnia e costipazione .Un multivitaminico multiminerale può rappresentare, quindi un valido supporto per ridurre l’intensità di tali manifestazioni i associato a un buon integratore a base di acidi grassi omega 3

Durante la dieta chetogenica si possono manifestare difficoltà digestive : in questi casi si può proporre l’assunzione di enzimi digestivi in forma di integratori alimentare che abbiano una azione ad ampio spettro favorendo i processi digestivi e lo svuotamento gastrico.

Anche il transito intestinale può subire brusche variazioni in virtù del cambio di alimentazione, della riduzione dell’apporto di fibre da alimenti di origine vegetale ( frutta, verdura, cereali)

I soggetti in chetosi dovrebbero mantenersi ben idratati ed utilizzare miscele di fibre quali inuline e Fruttoligosaccaridi (FOS) in grado di intervenire positivamente sul piccolo e grande intestino.

E’ sconsigliato seguire una dieta chetogenica senza essere seguito da un biologo nutrizionista.