12017Giu
LA DIETA CHETOGENETICA

LA DIETA CHETOGENETICA

In questo breve articolo cercherò di spiegare i benefici che può portare un regime alimentare definito chetogenetico e quali patologie possono trarre beneficio da questo tipo di dieta. Le diete chetogeniche si basano su una drastica riduzione dei carboidrati introdotti, associata con un relativo aumento della quota di proteine e grassi.  Mi preme sottolineare che la dieta chetogenetica non deve essere fatta senza il controllo di un professionista (nutrizionista, dietologo o dietista).

LE ORIGINI DELLA DIETA CHETOGENETICA

Questa tipologia di dieta, in cui il quantitativo di carboidrati è ridotto al minimo, fu studiata inizialmente come cura per le persone che soffrivano di attacchi epilettici. Infatti Conklin già nel  1920 notò che 25 giorni di digiuno totale miglioravano il controllo degli attacchi. In seguito un altro studioso, Wilder, sostenne che il digiuno  poteva essere simulato da una dieta chetogenica. Negli anni 90 la dieta chetogenica divenne il goldstandard per il trattamento dell’epilessia farmaco resistente.
In seguito, questo regime alimentare ha destato l’attenzione del mondo del body building e fitness perché permette un risparmio proteico  durante periodi di restrizione energetica e solo in seguito fu utilizzata per persone che cercavo di dimagrire. Ultimamente è stato anche utilizzato con successo in soggetti che soffrono di emicrania, per diminuire gli attacchi dolorosi. Questo regime dietetico porta dei miglioramenti per quanto riguarda il controllo della glicemia e una diminuzione del rischio cardiovascolare.

COS’E’ UNA DIETA CHETOGENETICA

Le diete chetogeniche si basano su una drastica riduzione dei carboidrati introdotti, associata con un relativo aumento della quota di proteine e grassi. In termini metabolici, la chetosi è (quasi) uguale al digiuno e la quantità di carboidrati giornaliera non deve superare i 50 grammi, da fonti poco «dense». Esistono protocolli di dieta chetogenica mediterranea ed è possibile strutturare protocolli di tipo vegetariano o vegano che rispettino la condizione di chetogenesi. Se vogliamo capire la fisiologia che sta alla base di questo regime alimentare, dobbiamo definire la chetogenesi  una situazione metabolica in cui la [KB] (cioè la concentrazione dei chetoni)  supera i 4 mmol/L e quindi il cervello utilizza i chetoni come substrato energetico principale. La dieta chetogenica è utile per la perdita di peso in quanto permette maggior controllo su fame/sazietà e miglioramento dell’efficienza (flessibilità) metabolica. L’entrata nella fase di chetosi può essere misurata grazie a un test (Ketur test) che avrà una colorazione più viola all’aumentare della concentrazione di chetoni nelle urine. Durante la fase di entrata in chetosi possono avvenire alcuni effetti collaterali come il BRAIN FOG, ovvero annebbiamento mentale,che può essere superato con l’eventuale uso di ergogenici come la caffeina. Un altro effetto collaterale può essere la STIPSI, dovuta più al cambio di abitudini che alla dieta chetogenica in sé; verdure fibrose e fibra solubile aiutano ad eliminare il problema.