12021Ago
ILEOSTOMIA: COME ALIMENTARSI DOPO L’INTERVENTO

ILEOSTOMIA: COME ALIMENTARSI DOPO L’INTERVENTO

L’ileostomia è una procedura chirurgica  che consiste nella deviazione dell’ileo, ovvero di un tratto dell’intestino, verso un’apertura eseguita appositamente sull’addome. In questo modo si avrà una stroma, aperutra che sostituisce l’ano a cui verrà attaccata una sacca dove verrà raccolto il materiale fecale
L’ileosotmia riuslta necessaria a casua di patologie dell’intestino crasso, come il cancro del colon-retto, il morbo di Crohn, la colite ulcerosa ecc.

 NORME DOPO INTERVENTI DI ILEOSTOMIA DEFINITIVA

L’ileostomia definitiva viene eseguita dopo interventi di asportazione di tutto il colon, organo deputato al riassorbimento dei liquidi ed al rassodamento delle feci.
Ne segue un transito rapido del contenuto intestinale con feci liquide ed alto numero di scariche nelle 24 ore, soprattutto dopo i pasti. Di norma il tempo di transito del bolo dalla bocca alla ileostomia varia dalle 2 alle 6 ore. Il materiale è quasi inodore perché nell’intestino tenue, a differenza che nel colon, la concentrazione batterica è molto bassa. Un odore fecaloide degli effluenti dalla ileostomia indica una disfunzione.

Con il procedere del tempo si instaurano meccanismi di compenso, con riduzione del numero delle scariche, mentre le feci tendono a divenire semiliquide. Durante i primi giorni infatti l’ileostomizzato perde tra 1500 e 2000 cc. di acqua e fino a 140 mEq di sodio die. Le perdite si riducono entro la prima settimana e già dopo tre settimane la perdita si stabilizza intorno a 500 cc. di acqua e 40 mEq di sodio. I fenomeni compensatori sono più marcati quando l’ileostomia è distale, mentre quando è più prossimale si osserva un minore adattamento. La perdita di sali biliari per il mancato riassorbimento nel colon destro, predispone l’ileostomizzato alla formazione di calcolosi della colecisti; vi è inoltre un’aumentata incidenza di calcolosi urinaria uratica perché a causa delle perdite ido-elettrolitiche le urine sono costantemente acide.

Ciò premesso, di seguito alcune regole alimentari da seguire, benché non esista una vera e propria dieta per l’ileostomizzato, sicché vale il concetto, con le dovute riserve, di provare i cibi prima di escluderli:
pasti piccoli e frequenti (5-6 volte al giorno)
– pasti in genere poveri di grassi e di scorie perché velocizzano il transito intestinale
– inizialmente preferire pasti a base di amidacei tipo pasta, patate, riso, pane, semolino, fette biscottate
– carne magra (preferibilmente bianca), pesce magro, formaggi magri (molto utili per l’apporto di calcio) e uova (due volte la settimana alla coque o sode) vanno inseriti gradualmente
legumi in forma di passati e con l’aggiunta di finocchietto
– verdure in quantità limitata meglio se in forma di passati; consigliate ma con moderazione le carote bollite.
– frutta senza buccia non facendo mancare mai le mele, anche grattugiate con l’aggiunta di succo di limone; succo di arancia e di melograno in quantità moderata (molto utili per l’apporto vitaminico) da sorseggiare un po’ alla volta
acqua non gasata, due-tre litri al giorno, meglio se leggermente alcalina; utili le tisane di finocchietto ed il the con il limone; caffè leggero e con moderazione
– mandorle e noci utili per il loro apporto in omega-3 ed in triptofano, aminoacido precursore della serotonina, che regola il tono dell’umore ed il sonno i latticini (yogurt, mozzarella, ricotta) sono utili come dianzi specificato per l’apporto di calcio, ma per quanto riguarda il latte va introdotto gradualmente nella dieta e preferibilmente ad alta digeribilità

E’ importante masticare bene ed a lungo il cibo, di evitare le fritture, i formaggi fermentati, le spezie, i cereali poco cotti, la frutta poco matura e con la buccia e le bevande gasate; di rafforzare i pasti nella prima parte della giornata a spese della cena in modo tale da ridurre i fastidi notturni dovuti alle scariche. Lo scopo dell’alimentazione è quella di creare un blocco ostruttivo
La dieta inoltre va integrata con vitamine del complesso B (soprattutto la B12), la vitamina C, A, gli elettroliti ed eventuali integratori proteico-calorici in caso di perdita di peso e malnutrizione (tipo Meritene o similari).