12021Set
Chemioterapia e Alimentazione: Cosa mangiare per diminuire gli effetti Collaterali

Chemioterapia e Alimentazione: Cosa mangiare per diminuire gli effetti Collaterali


Il percorso durante le cure chemioterapiche è sicuramente molto difficile sia dal punto di vista psicologico che corporeo. UN a corretta alimetnazione può ridurre gli effetti tossici e migliorare il trattamento.

E’ bene ricordare che un’alimentazione completa include i seguenti tipi di cibo:
Frutta e verdura: frutta e succhi di frutta non commerciali, verdura cruda e cotta forniscono vitamine A e C e sali minerali, ma possono essere poco tollerati per l’infiammazione dell’intestino secondaria ai trattamenti in atto; pertanto acquistare (se non presente in casa) un “ESTRATTORE DI SUCCO”, al fine di ridurre al minimo l’irritabilità delle fibre sulle mucose gastro intestinali. A causa dell’infiammazione esse infatti diventano poco digeribili e possono causare intolleranza g.i. Evitare la frutta ricca in poliamine (indispensabili per la proliferazione cellulare) come arance, pomodori, melenzane, peperoni, kiwi e frutta tropicale. Per quanto riguarda gli estratti non esagerare e trovare sempre un equilibrio, ad esempio alternandoli con brevi periodi di pausa per essere prudenti, in quanto si rischia di aumentare troppo l’assunzione di sostanze antiossidanti, che alla lunga paradossalmente potrebbero addirittura proteggere le
cellule tumorali. È prudente che i malati di tumore non assumano neanche integratori di vitamine o minerali antiossidanti

Alimenti proteici: carne, pesce (escludere quelli di grossa taglia, crostacei e molluschi bivalve), pollame, uova solo se di origine biologica e senza superare una porzione a settimana. Questi alimenti proteici vanno consumati in quantità maggiore solo in caso sussistano segni oggettivi di malnutrizione. Non esagerare anche con le proteine vegetali: queste a differenza di quelle animali sono più povere di metionina; un consumo maggiore vanifica dunque il minor contenuto di questo aminoacido essenziale, da cui i tumori sono dipendenti, che stimolerebbe particolarmente la sintesi di IGF-I. Ci sono studi clinici che suggeriscono che una dieta
parenterale povera di metionina associata a chemioterapia rallenti la crescita tumorale. Quindi vegetali a
foglia e vellutate sono la base dell’alimentazione. Anche alcuni semi sono piuttosto ricchi di metionina, come le noci del brasile e, in grado minore, il sesamo, i semi di girasole ecc.
Gli oncologi raccomandavano alle donne con cancro al seno di non mangiare molta soia, temendo che i fitoestrogeni stimolassero la proliferazione di eventuali cellule tumorali residue o ostacolassero l’azione dei farmaci ormonali. Tuttavua un consumo moderato o meglio occasionale non è sconsigliato.

Cereali: pane e pasta forniscono carboidrati e vitamine. Sono inoltre un’importante fonte di energia, ma è utile scegliere “grani” alternativi quando tollerati a livello gastrointestinale al fine di ridurre la quantità di glutine molto presente nelle farine raffinate (“OO”) . Il Glutine moderno è considerato un alimento proinfiammatorio. Queste raccomandazioni sono molto utili durante le fasi di infiammazione a carico della bocca e intestino dopo le terapie: una crema di riso integrale,come da allegato schema, risulta molto più
lenitiva di un piatto di pasta. I Grani alternativi: farro, sorgo, avena, secala o pseudocereali come grano saraceno.

-Latticini: latte e formaggi non sono da considerare indispensabili: non vanno preveriti perché ricchi in fattori di crescita e fortemente acidificanti per gli emuntori. Pertanto cercheremo di assumerli molto di rado (ogni 20 gg), in alternativa ricotta e parmigiano.

Altri suggerimenti utili

  • Mangiare poco e spesso facilita la digestione: può essere utile suddividere i pasti in 5-6 spuntini nell’arco della giornata, a distanza di 2 o 3 ore l’uno dall’altro, approfittando dei momenti di maggiore appetito.
  • Bere poco durante i pasti aiuta a non sentirsi subito sazio. Lontano dai pasti è importante, tuttavia, bere 1.5-2 litri di acqua al giorno, oligominerale a basso residuo fisso (< di 70 mg/l).
  • Usare erbe ed aromi rende più appetitose le pietanze, ma attenzione a pepe e peperoncino, ok per sesamo, curcuma, zenzero, cumino.
  • Scegliere pietanze di vari colori assicura un assortimento completo di vitamine e altri fattori nutrizionali. Cercare di assortire le verdure in modo che non manchino i colori bianco, rosso, arancio, giallo e verde sempre in funzione della sua capacità digestiva.
  • Non sostare a lungo in locali in cui sostano molte persone e ove si prepara cibo aiuta a non infettarsi e a non perdere l’appetito: gli odori della cucina possono infatti risultare sgradevoli durante il percorso terapeutico oncologico.