52021Mar
INDICE GLICEMICO E CARICO GLICEMICO: COME EVITARE SBALZI DI GLICEMIA

INDICE GLICEMICO E CARICO GLICEMICO: COME EVITARE SBALZI DI GLICEMIA

Molto spesso sentiamo parlare di indice glicemico degli alimenti? Ma cosa significa? E’ davvero cosi importante oppure è meglio parlare di carico glicemico del pasto? Andiamo a fare un pò di chiarezza su questi concetti

INDICE GLICEMICO

L’indice glicemico (IG) è un parametro qualitativo che permette di classificare gli alimenti sulla base del loro effetto sulla glicemia postprandiale rispetto ad alimenti standard quali il glucosio o il pane bianco. Cibi ad alto indice glicemico, come il riso, vengono assorbiti più rapidamente e provocano quindi una risposta glicemica più rapida rispetto a cibi a basso indice glicemico, come i legumi che provocano incrementi minimi e più tardivi.
L’indice glicemico di un alimento è un numero che (indica l’effetto di quell’alimento sulla glicemia) ed esprime quanto
rapidamente quell’alimento aumenterà la glicemia relativamente all’azione del glucosio che è considerato il carboidrato ad
assorbimento più rapido, o del pane bianco.

Dato il valore 100 al glucosio, agli alimenti viene assegnato un numero da 1 a 100: più alto è il numero, più rapidamente l’alimento è digerito e assorbito e più rapidamente agisce sulla glicemia.

Gli alimenti con un IG < di 35 hanno IG basso e possono essere consumati senza problemi. Sono alimenti che non danno problemi a chi è diabetico e sono indicati per chi vuole perdere peso.
Gli alimenti con in IG compreso tra 35 e 50 sono considerati con IG moderato e possono essere mangiati liberamente da chi vuole mantenere il proprio peso stabile mentre sono da evitare nel caso di diabete, se si vuole tenere sotto controllo la propria glicemia
Alimenti che hanno un IG > di 50) sono da evitare se si è diabetici e se si vuole perdere peso. Da tutti gli altri possono essere mangiati con moderazione e occasionalmente.

Fattori che influenzano l’IG

Diversi fattori possono far aumentare l’indice glicemico dell’alimento ovvero:

  • Cottura: La cottura scioglie le molecole di amido e ammorbidisce i cibi; entrambi questi processi aumentano la velocità di digestione. Quindi a parità di pasta, quella la dente avrà un indice glicemico piu’ basso rispetto a quella ben cotta
  • Varietà e grado di maturazione di frutta e verdura: maggiore è il grado di maturazione, maggiore è il loro indice glicemico
  • Eventuali Lavorazione dell’alimento e dal grado di raffinazione dei cibi: all’aumentare di questi fattori, aumenta di conseguenza anche l’indice glicemico.

CARICO GLICEMICO

Quando mangiamo, soprattutto a pranzo e cena, però introduciamo alimenti diversi, fatti sia da carboidrati che proteine che grassi. Ecco perché l’indice glicemico deve lasciare posto al concetto i carico glicemico. Il carico glicemico  è un parametro che stabilisce l’impatto sulla glicemia di un pasto glucidico in base al suo indice glicemico (IG) e la quantità di carboidrati contenuti al suo interno. ti. La formula per calcolarlo è:

GL = (indice glicemico di un alimento x la quantità di carboidrati contenuti nell’alimento) diviso per 100. 

Maggiore è il carico glicemico maggiore è il conseguente innalzamento dei livelli glicemici e il rilascio di insulina nel sangue. Carico glicemico si deve riferire ad una somma di tutti gli alimenti presenti nel piatto e non solo ad un singolo alimento ( per esempio, il CG della pizza sarà la media di somme di CG tra diversi ingredienti come: mozzarella cotta, pomodoro cotto, farina bianca, lievito, olio e.v.o, etc.)